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Quando essere primi sui motori di ricerca non serve

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Quando essere primi sui motori di ricerca non serve

Analizzando le statistiche di accesso con Google Analytics è facile capire come, a volte, essere primi sui motori di ricerca non serve a niente

Analizzando le statistiche di accesso con Google Analytics è facile capire come, a volte, essere primi sui motori di ricerca non serve a niente.

Indicizzarsi per delle parole chiave "sbagliate" può capitare quando non si cura l'ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca, ma può accadere anche quando si fa SEO non pensando alle persone che navigano il nostro sito e leggono i nostri contenuti, ma concentrandosi solo sugli algoritmi dei motori di ricerca.

Vediamo ora come capire se abbiamo fatto un buon lavoro SEO: stiamo veicolando visite di persone interessate a quello che abbiamo da dire?

Facciamo un'esempio concreto (vero): un agriturismo posizionato ai primi posti dei motori per parole chiave "agriturismo con corsi di cucina". Abbiamo ottenuto un discreto traffico per una pagina diversa dalla home, capace di catalizzare circa un 3% del traffico complessivo.

Ma l'interesse per questa pagina risulta veramente al di sotto della media del sito. Basta leggere le statistiche di Google Analytics: 2,90 pagine/visita (-43,84% rispetto alla media del sito), un tempo medio delle visite più basso di quasi il 59% del totale delle visite, una frequenza di rimbalzo superiore alla media del sito del 74%. Allarme rosso!

Eppure l'agriturismo propone nella pagina corsi di cucina. Allora come mai? Leggendo bene il testo della pagina si capisce come i corsi siano dedicati ai soli ospiti dell'agriturismo e strettamente legati alla vacanza proposta e organizzata dall'agriturismo. Ecco perché lo scarso interesse: la pagina propone principalmente una vacanza all'insegna di svariate attività, tra cui anche delle lezioni di cucina.

Ed infatti quando i navigatori approdano sul sito con la chiave corsi di cucina + vacanza, non rimbalzano.

Attraverso questa analisi è facile capire come la SEO per questa pagina va rivisto. Anche se questo significa rinunciare al posizionamento ottenuto con una chiave capace di veicolare traffico, ma non interessato, a discapito di una parola che può invece portare richieste per l'offerta proposta nella pagina.

L'analisi dei dati di traffico relativo alle parole chiave che hanno generato visite dai motori di ricerca ci fa sempre presente un principio che la SEO non può ignorare, se vuole avere dei risultati:

le parole chiave devono essere più possibile attinenti con i contenuti proposti dalla pagina.

Il risultato non è il posizionamento, è la richiesta di informazione, la prenotazione. Azioni che non compiono i motori di ricerca, ma le persone.

Rendersi visibili sui motori di ricerca per quello che veramente si propone è il primo passo per ottenere questo risultato.

Posizionarsi per quello che non si offre, non porta a risultati.

Ecco perché a volte essere primi sui motori di ricerca non serve a nulla.