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Le novità 2025 di Google ADS

L’intelligenza artificiale è ormai dentro ogni piattaforma pubblicitaria: non “fa magia”, ottimizza segnali e dati per prendere decisioni più velocemente.
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Google ha introdotto e potenziato funzionalità come AI Max, Performance Max e le Panoramiche AI
Ma i risultati non dipendono dall’AI in sé: dipendono da chi la guida con obiettivi chiari, tracciamento affidabile e un ciclo di test ordinato.
In altre parole, l’AI aumenta la leva operativa solo se c’è metodo: obiettivi → dati → creatività → misurazione → iterazione.

COME L’AI STA CAMBIANDO L’ADVERTISING

  • L’AI non “fa pubblicità al posto tuo”: analizza pattern, riconosce combinazioni di segnali (contesto, dispositivo, orario, storico) e ottimizza audience e abbinamento messaggio–intento.

  • L’era delle keyword pure è finita: contano contesto, comportamento e qualità del segnale (eventi ben tracciati, feed puliti, pagine pertinenti).

  • L’AI abilita esperienze personalizzate, dalla ricerca al video: asset dinamici, testi adattivi, combinazioni creative generate in base ai dati reali, non a regole statiche. Il ruolo umano resta centrale: decidere cosa dire, a chi e perché.

NOVITÀ 2025: COSA CAMBIA CON GOOGLE ADS

1.  AI Max (Search)

Cos’è: una suite che potenzia le campagne Search con l’AI di Google, senza stravolgere la configurazione.

Cosa fa:

  • espansione delle ricerche con broad match e targeting senza parole chiave,

  • personalizzazione automatica dei testi in base all’intento,

  • espansione dell’URL finale verso la pagina più rilevante per la query.

Benefici caso L’Oréal: +67% CTR rispetto ad altri match.

AI Max non sostituisce la Search: la rende più intelligente — se i dati sono puliti e i controlli sulle automazioni sono chiari.

2. Performance Max (cross-canale)

Cos’è: una campagna AI-driven che gestisce budget e formati su Search, Display, YouTube, Discover, Gmail, Maps per obiettivi come traffico, conversioni e remarketing.

Come funziona: l’AI valuta segnali in tempo reale (luogo, dispositivo, ora, interessi) e sceglie placement e combinazione creativa migliori.

Best practice:

  • definisci obiettivi e segnali di conversione solidi,

  • fornisci più varianti creative (testi/immagini/video) per ampliare le combinazioni,

  • monitora: l’automazione può disperdere budget se i segnali non sono coerenti.

PMax scala bene, ma serve metodo: l’AI decide come allocare la spesa; tu definisci perché e dove.

3. Panoramiche AI (AI Overviews) & Modalità AI

Cos’è: la nuova esperienza di ricerca generativa: risposte AI direttamente in SERP.

Novità: gli annunci possono apparire anche dentro le risposte AI e nella Modalità AI; la pertinenza non dipende solo dalla query ma dal contesto della risposta generata.

Formati idonei: annunci testuali e Shopping (da Search/Shopping/Performance Max).

Le Panoramiche AI uniscono informazione e advertising: più rilevanza per l’utente, più opportunità per brand con contenuti affidabili e aggiornati.

GUIDARE L’AI: COSA FARE (E COSA EVITARE)

Cosa fare:

  • Definisci obiettivi misurabili (ROAS, CPA, CAC) e una metrica di verità.
  • Traccia con precisione (GA4 + pixel/Conversion API, eventi coerenti, feed puliti).
  • Aggiorna creatività e copy con regolarità: l’AI impara anche da ciò che vede.

Cosa evitare:

  • Delegare tutto all’automazione: imposta paletti (brand safety, limiti budget, frequenza).
  • Sottovalutare il messaggio umano: promessa, prova, tono.
  • Cambiare tutto insieme: adotta un percorso di test progressivo (una variabile alla volta).

Non è l’AI a rendere intelligente una campagna. 
È la strategia.

Paolo Monini