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Progettare esperienze utente compatibili con Light Mode e Dark Mode

Che si tratti di un eCommerce, di un sito istituzionale o di una piattaforma interna all’azienda, oggi l’esperienza utente non può più fermarsi all’estetica. Un’interfaccia ben progettata deve essere intuitiva, accessibile, flessibile e capace di adattarsi alle esigenze delle persone che la usano ogni giorno, in contesti e momenti diversi.
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È in quest’ottica che la compatibilità tra modalità chiara (Light Mode) e modalità scura (Dark Mode) assume un valore che va oltre la mera scelta tecnica: diventa una leva strategica anche in ottica di sostenibilità ambientale. Integrare queste opzioni nella progettazione di un prodotto digitale significa non solo migliorare l’esperienza utente in termini di personalizzazione e coerenza, ma anche contribuire concretamente al risparmio energetico, soprattutto su dispositivi OLED. Un piccolo accorgimento che può fare la differenza in una visione più responsabile del digitale.

Differenze tra Light Mode e Dark Mode

Light Mode

✔️ Sfondi chiari, testi scuri
✔️ Ideale per ambienti luminosi
⚠️ Può affaticare la vista al buio
⚡️ Maggiore consumo su schermi OLED*

Dark Mode

✔️ Sfondi scuri, testi chiari
✔️ Ottima per ambienti con poca luce
⚠️ Attenzione a leggibilità e contrasto
⚡️ Migliora efficienza energetica

* Si parla principalmente di schermi OLED (Organic Light Emitting Diode) in relazione al risparmio energetico della modalità scura (Dark Mode) perché solo questa tecnologia spegne fisicamente i pixel per riprodurre il nero, riducendo così il consumo energetico.

Come costruire una palette UI compatibile con entrambe le modalità

La progettazione parte dalla definizione di una palette cromatica bilanciata, capace di garantire coerenza visiva tra le due modalità. Evitare il bianco puro e il nero assoluto consente di creare profondità e comfort visivo, riducendo l’impatto sugli occhi. Le scale di grigi neutri sono spesso la base migliore.

I colori principali del brand devono avere varianti ottimizzate sia per la modalità chiara che per quella scura. Questo vale anche per colori semantici legati a messaggi di errore, successo o attenzione: devono restare facilmente riconoscibili in ogni contesto. Per rispettare gli standard WCAG, è necessario garantire contrasti minimi, specialmente per i testi e gli elementi di interazione.

Una palette ben progettata contribuisce in modo significativo alla percezione del brand, aumentando fiducia e coinvolgimento da parte dell’utente.

UI Componenti progettati per adattarsi

Ogni elemento dell’interfaccia deve essere studiato per funzionare perfettamente in entrambe le modalità. La tipografia deve mantenere una gerarchia coerente, con pesi e dimensioni che garantiscano sempre la leggibilità. In dark mode, è fondamentale evitare caratteri troppo chiari o sottili.

I pulsanti devono essere chiaramente distinguibili e accessibili, in tutte le loro varianti di stato. Nella modalità scura, è importante calibrare i colori per evitare che risultino troppo accesi o poco visibili.

Le card e i contenitori, come sezioni e blocchi, vanno differenziati attraverso ombre, bordi o layer visivi. In dark mode è preferibile utilizzare sfumature e trasparenze per suggerire la profondità.

Anche le icone e le illustrazioni devono adattarsi: è consigliabile usare formati SVG che si possono colorano dinamicamente oppure prevedere due versioni distinte per garantire sempre un risultato ottimale.

Best practice UX per supportare entrambe le modalità

Per offrire un’esperienza realmente fluida, è utile rilevare automaticamente le preferenze dell’utente tramite la query CSS @media (prefers-color-scheme: dark). Questo approccio consente di allineare la UI alle impostazioni del sistema operativo, aumentando comfort e coerenza.

In contesti più avanzati – come eCommerce complessi, portali aziendali o piattaforme SaaS – è consigliabile offrire anche un selettore manuale del tema, con memorizzazione della preferenza tramite cookie o local storage. Le transizioni tra i due temi devono essere fluide, mai improvvise, per non disturbare l’utente.

Un’attenzione particolare va riservata all’accessibilità: bisogna sempre testare la leggibilità, il contrasto, la visibilità degli stati interattivi e la compatibilità con gli screen reader. Solo così è possibile garantire che ogni utente, in ogni condizione, possa navigare e utilizzare il sito o la piattaforma senza barriere.

Tool e framework per una gestione semplificata

Per facilitare il lavoro tecnico e di design, esistono framework e design system che integrano nativamente il supporto alla modalità scura e chiara. Tra i più affidabili troviamo Material Design 3, Tailwind CSS e Chakra UI. L’utilizzo di design token e custom properties permette una gestione modulare e scalabile delle varianti di tema.

Per controllare l’efficacia del contrasto e della leggibilità, strumenti come WebAIM Contrast Checker o plugin come Stark per Figma e Sketch sono utilissimi in fase di verifica e test.

Investire nella qualità dell’esperienza digitale oggi significa costruire relazioni di fiducia con gli utenti, migliorare la percezione del brand e aumentare l’efficacia di ogni interazione.

Integrare un’interfaccia che supporti sia la modalità chiara che quella scura significa migliorare l’esperienza utente, offrire un servizio più moderno e accessibile, e differenziarti dalla concorrenza.
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Silvia Ricci

Silvia Ricci

UX & UI Designer Specialist con oltre 10 anni di esperienza nel settore. Progetto e realizzo esperienze utente e interfacce grafiche per siti web e applicazioni user-centered. Mi occupo inoltre di grafica offline, curando l'identità visiva aziendale per una corporate identity coerente e riconoscibile.

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